Il mio blog di naturopatia e iridologia

L' ingresso in menopausa

L' ingresso in menopausa

Finalmente mi sono decisa a parlarne, anche se non proprio spontaneamente, di questo argomento di cui si parla ancora troppo poco, soprattutto tra le giovani donne. Dico non proprio spontaneamente, perché non avevo intenzione di affrontare questo tema finché qualcuno non mi ha detto: “Ma perché non ne parli quando invece potresti aiutare molte donne?”.

Perché non mi sentivo ancora pronta, ecco la verità.

Non mi sentivo pronta perché io sono entrata in premenopausa nel 2019, alla tenera età di 42 anni e, nonostante tutte le mie conoscenze in merito, in quanto naturopata, devo riconoscere che per me è stata dura e ancora oggi, dopo tre anni e mezzo, ci sono delle cose su cui sto lavorando.

Quindi mi dicevo: “Come posso aiutare altre donne a risolvere completamente i loro disturbi, se io non ho ancora risolto completamente i miei?”

Mi è stato risposto: “Non fare la perfezionista, tu sai benissimo cosa prova un’altra donna nella tua situazione e quindi sai benissimo che stare meglio, rispetto allo stare malissimo, è già un grande traguardo”.

È vero. Se anche tu sei in premenopausa o in menopausa (dove ormai penso di stare io), soffri dei tipici disturbi e magari sei anche giovane, puoi immaginare quanto già stare molto meglio sarebbe un successo.

Innanzi tutto, ci tengo a chiarire una cosa: non ho figli perchè ho scelto di non averne. Quindi per me la menopausa “precoce” non rappresenta un ostacolo alla procreazione. Anzi, immagino che non sia un caso che il mio corpo sia entrato in premenopausa poco dopo aver preso in tal senso una decisione definitiva. Il nostro corpo è molto, molto saggio. Il ciclo femminile ha come scopo fisico quello di procreare e quindi perché, nel momento in cui non lo si fa, dovrebbe ancora continuare?

Ci tengo a soffermarmi anche su un altro aspetto: che cosa significa menopausa “precoce”?  La precocità o meno deriva semplicemente da una statistica, secondo la quale una donna va in menopausa intorno ai 48-52 anni. È una statistica e perciò starne fuori non significa essere strane (da brava chimico ti potrei parlare della distribuzione statistica gaussiana, che ti aiuterebbe a capire bene quello che intendo, ma ti risparmio 😉).

Ti dico una cosa che forse non sai: una donna, al momento della nascita, ha a disposizione un numero definito di ovuli, circa 1-2 milioni, che, al momento della pubertà, si aggira tra i 300.000 e i 500.000 circa. Quindi questo deve già farti capire che abbiamo una riserva limitata di cartucce: sparate tutte, rimaniamo senza.

Non solo gli ovuli non aumentano, ma diminuiscono. Nella pubertà, diciamo intorno ai 12 anni, arrivano le mestruazioni ed inizia così il periodo fertile della donna. Generalmente, un ovulo ogni mese arriva a maturazione per la fecondazione, ma ce ne sono circa altri 1.000 che muoiono (sì, uno su mille ce la fa). Dunque mediamente, in un anno, muoiono circa 12.000 ovuli e, sempre mediamente, in 30 anni ne muoiono circa 360.000, quando tu a quel punto avrai 42 anni. Se ti trovi nella parte bassa dell’intervallo 300.000-500.000, esaurirai gli ovuli a tua disposizione anche prima degli ipotetici 30 anni di fertilità: 300.000 ovuli li esaurirai in circa 25 anni e, se hai sviluppato a 12 anni, dopo 25 anni ne avrai 37 ed avrai già esaurito la tua riserva ovarica. Senza essere strana o sbagliata o malata per questo. Semplicemente sei nel limite basso della statistica.

Quindi ha davvero senso parlare di menopausa “precoce” intorno ai 40 anni? Se hai circa 40 anni e sei già in premenopausa o in menopausa rispondi con questi calcoli a chi ti dice che la tua menopausa è anticipata. E non dimenticarti mai che ognuna di noi è unica, non siamo tutte uguali.

Poi voglio dirti anche un’altra cosa: la menopausa è un processo fisiologico, non è una malattia e non è vero che causa malattie con l’età. La diminuzione di estrogeni potrebbe (condizionale!) portare a delle problematiche nel lungo termine (lungo!), ma, se tu adotti una salutare alimentazione, una costante attività fisica ed un’adeguata integrazione, potresti non incontrarle mai nel tuo cammino di vita.

Questa è una doverosissima premessa, la prima che feci a me stessa. Quindi io non ho mai pensato di essere strana né temo per la mia salute a causa della menopausa. Non è proprio un brutto punto di partenza, non trovi?

Proprio per questa ragione io ho rifiutato da subito e senza ombra di dubbio la terapia ormonale sostitutiva (mi faceva decisamente più paura quella della menopausa). La mia scelta è stata quella di accettare (o iniziare a farlo almeno) questa nuova condizione naturale e supportare il mio corpo nella maniera più idonea, per accompagnarlo in questa nuova fase e per prevenire eventuali, futuri disturbi di salute.

Detto ciò, questo non significa che io l’abbia subito presa bene. E ti spiego perché:

  • Ho visto il mio corpo cambiare: il mio invidiabile punto vita si è allargato (non solo quello, in realtà) e molti dei miei bellissimi vestiti non mi entrano più;
  • Il mio metabolismo è rallentato, mentre la golosità è aumentata;
  • Il mio equilibrio psico-emotivo si era rotto e le caldane (con tutto ciò che comportano) non mi davano tregua;
  • dopo molti anni di invalidanti disturbi mestruali, grazie alla naturopatia stavo bene ed avevo imparato a godere del mio ciclo, quindi ho trovato molto ingiusto esserne privata proprio sul più bello.

Se ti trovi nella mia stessa situazione so che puoi capirmi.

E sai anche che le caldane non sono delle semplici vampate di calore, (lo so che anche tu ti arrabbi quando ti dicono così senza sapere cosa dicono), ma portano con sé un vacillamento su tutti i piani: fisico e psico-emotivo. Io all’inizio mi sentivo quasi svenire e ancora oggi non voglio che nessuno si avvicini nel raggio di un metro se mi vengono. E per fortuna non ho sofferto di disturbi del sonno, se non per il fatto che la notte mi svegliano le caldane, ma poi passano.

Ti dico cosa ha funzionato per me:

  • Accettazione
  • Alimentazione
  • Integratori
  • Yoga

Sebbene i sintomi della menopausa siano molto soggettivi, i primi tre punti, associati all’attività fisica, sono comuni per tutte. Il primo punto richiede un lavoro su di sé sul piano psico-emozionale e questo, ti garantisco, è la chiave di volta. Poi, cosa mangiare, come integrare e quale attività fisica praticare, variano di caso in caso.

Ti prometto che qui sul blog parleremo periodicamente e dettagliatamente di menopausa. Non ho lanciato l’amo per poi lasciarti lì da sola. Anzi, ho appositamente creato una nuova categoria del blog, "menopausa" appunto, affinchè tu possa trovare facilmente tutti gli articoli ad essa correlati.

Io so come ci si sente, soprattutto quando si è giovani, ho le dovute conoscenze ed ho l’esperienza personale per aiutarti, se non a risolvere completamente e nel breve termine, almeno per farti sentire decisamente meglio.

Nel frattempo, benvenuta, insieme a me, in una nuova fase della tua vita (e no, non è una battuta sarcastica).

 

PS Il mio servizio per trattare i disturbi della menopausa è Nion, che puoi scoprire qui