Il mio blog di naturopatia e iridologia

L' Alchimia come strumento di conoscenza di sé in naturopatia

L' Alchimia come strumento di conoscenza di sé in naturopatia

Dal mio punto di vista ci sono due tipi di naturopatia: una più fisica, che lavora sul terreno della persona e sui disequilibri di cui soffre, ed una che abbraccia grandemente anche gli aspetti psico-emotivo e spirituale della persona.

Sebbene io finora ti abbia parlato molto di naturopatia fisica, (perché è da qui che per te sarebbe più facile partire), ti ho anche sempre detto che non si può lavorare solo sul corpo a prescindere dagli aspetti più sottili. L’essere umano non è fatto di solo corpo e tutti i livelli che ci costituiscono sono fortemente interconnessi tra loro e l’equilibrio dell’intero organismo si ha quando tutti questi livelli si trovano in uno stato di armonia. Inoltre, un malessere fisico può avere una causa psico-emotiva oppure spirituale e non necessariamente prettamente fisica. Anzi, la mia esperienza mi ha insegnato che i piani più sottili sono quelli che maggiormente pesano sui disturbi fisici.

Per me non ha alcun senso parlare di psico-somatica. Prima di tutto il termine “psico” è molto riduttivo, perché considera solo il piano mentale, senza tener conto di quello energetico, emozionale e spirituale; e poi tutti i malesseri sono psico-somatici, perché non coinvolgono mai un unico aspetto, ma il più delle volte li coinvolgono tutti.

Spostare il focus da una naturopatia fisica ad una più sottile è propedeutico per farti capire come una naturopatia più fisica possa evolvere in una più spirituale. E qui subentra ciò che io dico sempre: la salute è sia traguardo che punto di partenza. Traguardo, perché quando stai male miri a sentirti bene e punto di partenza perché, una volta risolti i tuoi disturbi fisici, puoi utilizzare il benessere come mezzo per compiere un percorso di conoscenza di te, di consapevolezza e di evoluzione interiore, con l’obiettivo di allontanarti dalle illusioni dell’Io e di avvicinarti all’autenticità del Sé, alla tua anima.

Per lavorare su un piano psico-emotivo io uso molto la floriterapia e l’aromaterapia, ma è la spagyria che arriva a toccare anche il piano spirituale, ovvero la parte di noi che più ci avvicina alla nostra anima e all’anima del Cosmo, al Tutto. E la fitoterapia spagyrica (che tratteremo meglio in un articolo dedicato) ha le sue radici nell’Alchimia.

Perché ti ho fatto tutto questo preambolo per approdare infine all’Alchimia? Perché questa scienza (intesa nella sua accezione originaria di conoscenza) è uno strumento potentissimo per lavorare su di sé sul piano spirituale.

Di visione e filosofia alchemica è intrisa la mia naturopatia, nonché la mia visione e filosofia di vita, e con questo articolo mi propongo, se non di spiegarla esaustivamente, almeno di introdurla per permetterti di farne conoscenza.

Ci tengo a precisare che non vuole essere un credo religioso e non devi necessariamente abbracciarla come dato di fatto (è una filosofia, appunto), ma mi auguro che possa esserti utile come è stata ed è utile a me, per scavare dentro te stessa ed acquisire sempre maggiore consapevolezza su chi sei, cosa sei venuta a fare qui ora e cosa desideri veramente. Per non essere più vittima degli eventi esterni, preda della tua mente e delle tue emozioni, bensì creatrice consapevole della tua vita.

L’Alchimia si basa su un concetto importantissimo: ciò che accade dentro di noi  e fuori (nella realtà) sono strumenti importantissimi di lavoro che ci permettono di consapevolizzare e trasformare sentimenti “negativi”, ovvero che “ci spingono giù”, (come ad esempio il dolore), in emozioni superiori, che hanno il potere di elevarci (nello spirito). L’obiettivo è quello di svincolarci sempre più dall’Io, la parte “costruita” di noi (da noi stessi e dagli altri), per avvicinarci maggiormente alla nostra parte più vera, l’anima. Ed avvicinarci alla nostra anima ci permette di vivere una vita autentica, gratificante, piena, serena e felice.

Ma partiamo dal principio.

Secondo l’Alchimia la sofferenza umana ed individuale deriva dal fatto che non vediamo la Realtà. Non intesa come ciò che noi definiamo reale (non a caso l’ho scritta con la maiuscola), ma come ciò che si trova al di là del velo delle illusioni che noi comunemente chiamiamo realtà. Al di là del velo delle illusioni risiede la Verità.

Conosci il mito della caverna di Platone? Se non te lo ricordi, ti consiglio di rileggerlo. Noi siamo nati in una caverna in cui le ombre ed i suoni che percepiamo li identifichiamo con la realtà, ma in verità ciò che è davvero Reale si trova al di fuori della caverna. E per l’Alchimia, al di fuori della caverna ci sono una tale Bellezza e una tale concentrazione di Amore che non saremmo in grado di sopportarli, ma a cui dobbiamo anelare per essere appagate in questa vita. Fuori dalla caverna ci sono felicità ed immortalità. È quello che forse chiameremmo il paradiso.

Sempre secondo l’Alchimia, il nostro organismo, fatto di corpo fisico, energia, mente ed emozioni, è la nostra “macchina biologica”, ovvero l’apparato di cui siamo stati dotate per esplorare l’esistenza (o le esistenze) che viviamo. Ma noi non siamo la nostra macchina biologica, essa è soltanto un mezzo, un veicolo di esplorazione che ci permette di fare esperienza. Rende bene il concetto dell’astronauta: per rimanere in vita nello spazio, un astronauta ha bisogno di avere una tuta spaziale, ma lui non è la sua tuta, lui è il pilota che la comanda. Ecco, noi non siamo la nostra macchina biologica, ma siamo ciò che la guida. Ma allora chi guida la nostra macchina biologica se noi non siamo la macchina? Chi siamo noi? La risposta è: la nostra anima. E la nostra anima ha bisogno della macchina biologica per fare esperienze, e mediante le esperienze si evolve.

Tornando a noi nella caverna che scambiamo le ombre per entità reali, secondo l’Alchimia noi esseri umani percepiamo una realtà diversa da quella di un gatto o di una farfalla o di qualunque altro essere vivente, perché la nostra macchina biologica ha una struttura sensoriale diversa da quella di cui dispongono altri animali. Pensa al gatto che non vede i colori, ma che percepisce suoni che noi non siamo in grado di udire, ed immagina quanto la sua realtà possa essere diversa dalla nostra. La nostra realtà non è Reale, non è la Verità, ma la creiamo noi.

Non solo, tra noi esseri umani ognuno è unico (e questo è un concetto che nella quotidianità ci si dimentica sempre), non abbiamo le stesse percezioni. Pensa a due tue amiche che litigano, tu sei super partes ed ognuna di loro ti racconta la propria versione: entrambe credono di avere ragione (di possedere la Verità, vedere la Realtà), e tra di loro si sono generati fraintendimenti tali per cui sembra quasi che abbiano vissuto due fatti diversi. L’una percepisce una cosa e l’altra ne percepisce un’altra diversa. Il concetto di percezione individuale è spiegato molto bene dall’iridologia, che ci mostra chiaramente come i temperamenti ed i caratteri di ognuna di noi siano molto diversi tra loro. Se ne avessimo realmente consapevolezza, smetteremmo di litigare.

Dal concetto di realtà relativa deriva il concetto che l’essere umano è creatore della propria realtà. Finché non siamo consapevoli di questo, “dormiamo” e subiamo passivamente ciò che la Vita ci rimanda e così crediamo in un dio giusto od ingiusto (secondo i nostri canoni), nella fortuna e nella sfortuna, diamo la colpa agli altri e, deresponsabilizzandoci completamente, perdiamo il nostro potere di creare; o meglio, creiamo inconsapevolmente (perché dormiamo).

Già prendere coscienza di tutto questo significa iniziare a “risvegliarsi”. L’Alchimia è una via che permette il risveglio, che ci permette di vedere le ombre sapendo che sono ombre, ma che ci permette anche di sbirciare fuori dalla caverna e renderci conto di ciò che c'è là fuori.

È da tutta questa premessa che derivano le cosiddette leggi dell’Attrazione (o di Risonanza) e dello Specchio, di cui tanto si sente parlare e che molto spesso vengono fraintese.

Se siamo noi a creare la nostra realtà, allora la realtà ci fa da specchio, ovvero la realtà siamo noi. Come dentro così fuori. Ed attraiamo (creiamo) nella nostra vita ciò che noi siamo.

Ci hai mai pensato al motivo per cui alcune persone vivono certe situazioni ed altre no? Ci sono donne che incontrano sempre “cattivi ragazzi” pur dichiarando che vorrebbero un bravo ragazzo ed altre donne che non li hanno mai attratti nella vita. Davvero pensi sia solo una questione di fortuna, sfortuna o Fato?

Ciò che attraiamo fuori è ciò di cui abbiamo bisogno per evolverci e continueremo ad attrarre la stessa cosa finché non l’avremo risolta. Ciò a cui resisti, persiste.

E perché ci sono situazioni o persone che a te danno incredibilmente fastidio, mentre a me sono indifferenti, pur comportandosi, queste persone, nella stessa maniera con entrambe? Gli altri ci fanno da specchio, nel senso che sono uno strumento importante a nostra disposizione per compiere un lavoro di conoscenza di noi stesse. Limitarci a dire: “Quella è una brutta persona” fa perdere a noi un’opportunità importante. Fermo restando che è giusto allontanarci da chi ci maltratta, ma farlo senza porci delle domande non ci permette di evolvere… ed allora quella situazione si ripresenterà.

Quando venni a conoscenza di questi concetti, essendo io molto orientata sulla mia crescita personale, mi son detta: “Non so se queste cosiddette leggi siano vere, ma non importa, le sperimenterò cogliendole come un’opportunità per lavorare su di me”. Se sono qui a parlartene, forse è inutile aggiungere che per me si sono rivelate vere: ogni volta che ho sciolto un nodo, quella situazione non si è più ripresentata.

Secondo la legge dello Specchio, ciò che ci infastidisce negli altri è ciò che si trova anche dentro di noi e noi non accettiamo ed integriamo (spesso inconsapevolmente).

Se vuoi approfondire queste “leggi”, ti consiglio la lettura di questi due articoli, che finora sono i migliori, a scopo divulgativo, che ho trovato sull’argomento: la legge dello Specchio e la legge di Risonanza.

A questo punto, o avrai smesso da un pezzo di leggere questo articolo o mi chiederai: “Benissimo Valentina, come faccio ad usare tutti questi concetti per la mia crescita personale?

Ti parlerò di come trasmutare le tue emozioni inferiori in emozioni superiori e di come contattare maggiormente la tua anima in un altro articolo dedicato. Per ora ti ho già dato molti nuovi (forse) ed importanti concetti da metabolizzare e su cui riflettere.

Intanto inizia come ho iniziato io, a vedere il mondo attraverso questa nuova prospettiva. Senza prenderla come l’unica vera, ma come una possibilità. Ed inizia ad osservarti come ti muovi nel mondo, inizia a vedere se ci sono situazioni ricorrenti che ti capitano, inizia a vedere cosa può esserci, nel comportamento di una persona che non sopporti, che è presente anche dentro te, ma che tu rifiuti (e non ti limitare a dire: “io e lei siamo completamente diverse, io non sono cattiva come lei”; quella è solo la superficie, la punta di un iceberg).

Se non inizierai ad allenarti in tal senso, tutto ciò che ti spiegherò dopo, nel prossimo articolo sull’Alchimia, sarà completamente inutile. Non puoi lavorare davvero su te stessa se non lavorerai sulle tue relazioni, sulla responsabilità che tu hai nelle dinamiche relazionali con ogni singola persona.

 

 “Per quanto una Via possa risultare valida in se stessa, la Luce entrerà in voi solo nella misura in cui lascerete la finestra aperta” (S. Brizzi).

 

PS Se sei interessata ad approfondire l’argomento introdotto in questo articolo, ti consiglio la lettura del libro “Officina alkemica” di Salvatore Brizzi.