Il mio blog di naturopatia e iridologia

Alimentazione naturale: cosa s’intende in naturopatia

Alimentazione naturale: cosa s’intende in naturopatia

La naturopatia si occupa di stile alimentare naturale, ma è necessario prima di tutto chiarire che per alimentazione naturale non s’intende soltanto una dieta a base di prodotti del proprio orto o certificati biologici. E soprattutto non s’intende una dieta, sia perché il naturopata per legge non può prescriverne, sia perché non è assolutamente interessato a fermarsi a macro e micronutrienti e a contare calorie.

L’alimentazione naturale deriva da quello che è il concetto di dietetica nell’antica tradizione mediterranea, cinese o indiana (tanto per citare quelle a me note), che, oltre a comprendere uno stile alimentare salutare, teneva conto anche di un idoneo stile di vita.

L’alimentazione naturale, così come la nutrizione oggi comunemente intesa, naturalmente ha fondamenta scientifiche nella scienza della nutrizione, ma sarebbe un grosso limite fermarsi a questo. Prima di tutto perché noi oggi conosciamo molto bene i nutrienti di ogni alimento, (conosciamo meno bene le interazioni che questi nutrienti svolgono all’interno del nostro metabolismo), ma gli antichi, pur essendo completamente a digiuno di studi scientifici, avevano già correttamente individuato quali alimenti fossero indicati per cosa. Facendo anche un passo più: avevano capito anche quali alimenti fossero consigliabili e quali sconsigliabili per ogni costituzione (biotipo); un punto di vista che la dietetica contemporanea ha completamente perso e che rimane appannaggio dei naturopati e di specifici operatori olistici.

Mediante l’alimentazione naturale, il naturopata lavora sul terreno della persona, (s'intende per terreno l’insieme delle condizioni, genetiche ed acquisite, in cui si trova il nostro corpo in un dato momento), favorendo così il riequilibrio dell’organismo. Dal momento che il terreno è costituito sia dalla costituzione che da caratteristiche acquisite che hanno condotto l’organismo allo stato attuale, vien da sé che uno stile alimentare naturale deve essere necessariamente personalizzato, per poter essere efficace nel lavoro di riequilibrio e, soprattutto, per non generare disequilibri (in tutto questo lavoro l'iridologia può giocare un ruolo chiave).

L’alimentazione naturale è forse la tecnica più importante di cui un naturopata può disporre, sia per mantenere lo stato di salute attraverso un’alimentazione costituzionale, sia per facilitare il ritorno alla salute in chi soffre di disequilibri funzionali. Personalmente la considero talmente importante che ho scelto di non accompagnare più con persone che non sono disposte a lavorare sul loro stile alimentare, (a meno che non siano già seguite da sanitari della nutrizione), perché è davvero inutile consigliare trattamenti e rimedi naturali se si immettono nel corpo sostanze che non favoriscono la salute.

Oggi c’è la credenza che alcuni alimenti siano migliori di altri, ad esempio si sono demonizzati i carboidrati a favore delle diete iperproteiche. I carboidrati sono la base di una sana alimentazione (come la tradizionale alimentazione mediterranea insegna), ma ci sono carboidrati sani (come i cereali integrali) e carboidrati meno sani (come i farinacei a cui siamo abituati). L’eccesso di proteine non solo non serve, ma a lungo andare genera disequilibri renali (e non solo). Oggi la dieta iperproteica è spesso una scorciatoia per perdere in fretta peso e aumentare la massa muscolare, invece di lavorare su uno stile alimentare salutare che abbia effetti duraturi nel tempo (cosa che le diete di oggi non garantiscono, a meno di rinunce continue).

Inoltre, ci sono tanti altri aspetti che l’alimentazione naturopatica prende in considerazione e che invece sono stati completamente persi nella dietetica contemporanea.

Il cibo non è solo nutrimento fisico, ma è nutrimento anche da un punto di vista energetico ed emozionale.

L’alimentazione energetica è una branca molto importante dell’alimentazione naturale. Personalmente conosco ed applico l’alimentazione energetica secondo la medicina tradizionale cinese, ma sto studiando anche quella ayurvedica, perché, a differenza di quella cinese, è un’alimentazione prevalentemente vegetariana e vegana. Secondo l’alimentazione energetica, ogni persona, in base al proprio terreno, ha bisogno del cibo adatto da un punto di vista energetico (non solo da punto di vista fisico-chimico dunque).

Se impari ad ascoltare il tuo corpo, sarai in grado di capire di quali cibi hai energeticamente bisogno. Ti faccio un esempio: se cerchi spesso il cibo salato ci possono essere diverse motivazioni:

  • Sei abituata a mangiare troppo sale (in tal caso è una sorta di dipendenza che va trattata rieducandoti a riscoprire il sapore originario dei cibi; in questo lavora molto bene la mindfulness);
  • Il tuo corpo è carente di sali minerali (un bisogno che il sale raffinato, essendo semplicemente cloruro di sodio, non è in grado di soddisfare e quindi occorrono altri alimenti, in primis frutta e verdura);
  • Si tratta di un bisogno energetico manifestato dalla loggia Acqua (della medicina cinese), che necessita di essere riequilibrata attraverso i cibi considerati salati secondo la medicina cinese (come ad esempio le alghe e tutti gli alimenti marini).

Si capisce bene, dunque, come questo tipo di alimentazione sia un vero e proprio trattamento naturopatico di riequilibrio energetico dell’organismo.

Spingendoci ulteriormente oltre, il cibo non è solo chimica ed energia, ma anche emozioni.

Un famoso e saggio detto cita “Siamo ciò che mangiamo”, ma un meno noto e ancor più saggio detto cita “Mangiamo ciò che siamo”. Questo è vero per quanto abbiamo detto sopra sui bisogni energetici, ma è altrettanto vero riguardo i bisogni emotivi. Basti pensare alla ben nota “fame nervosa”, che si manifesta come fame fisica, ma in realtà è il bisogno di colmare un vuoto emotivo, (che può essere radicato oppure temporaneo come un momento di stress). Infatti si continua a mangiare, senza sentirsi mai sazi.

Pensa anche ad un’altra cosa: avrai fatto sicuramente caso a come un cibo ti richiama alla memoria un evento, una persona, un’emozione. Magari ami la frittata, perché tua nonna te la preparava spesso e con grande amore quando eri piccola. Prendersi del tempo per osservarsi ed ascoltarsi ci permette di risalire a quale emozione ci sta richiamando verso quel cibo. Fare questo lavoro (anche qui la mindfulness è potentissima) non solo permette di conoscere meglio se stesse, le proprie emozioni ed i propri bisogni indotti, ma permette soprattutto di aiutarci a colmare quei vuoti in modo sano e senza usare il cibo come compensazione.

Il cibo è odori, sapori, colori, tatto. Tutti i nostri sensi sono coinvolti nell’atto del mangiare. Per questo è importante essere presenti a noi stesse non solo mentre mangiamo il cibo, ma anche mentre lo scegliamo durante la nostra spesa, mentre lo cuciniamo, lo prepariamo e lo presentiamo a tavola. Ricorda che, anche se sei da sola, devi trattarti come una regina, perché l’alimentazione è il primo e più importante passo che puoi fare per prenderti cura di te!

Finora abbiamo analizzato il cibo dal nostro punto di vista, ma è altrettanto importante valutarlo anche dal punto di vista del cibo stesso. Così come ciò che mangiamo e come lo mangiamo è uno specchio del nostro vissuto, così dobbiamo tenere altrettanto conto del vissuto del cibo, prima che diventasse tale.

Se il cibo è energia ed emozioni pensi sia salutare mangiare un vegetale che derivi dall’agricoltura intensiva, che sia stato trattato chimicamente, che sia cresciuto in luoghi insalubri e che abbia compiuto un lungo viaggio prima di arrivare sulla tua tavola? Oppure un animale nato in cattività, che ha trascorso tutta la propria vita in luoghi bui ed angusti, che sia stato nutrito con cibo di scarsa qualità additivato di farmaci e che sia quasi morto di paura prima di essere macellato? Qui, prima ancora di scomodare energia ed emozioni, devi sapere che le emozioni stesse (anche della pianta) causano la produzione di sostanze chimiche, all’interno del vegetale e dell’animale, che per noi sono tossine. Tutto ciò che deriva dalla paura, dalla tristezza e dalla rabbia genera tossine.

Il messaggio che ti voglio lasciare, alla fine di questo articolo è che puoi diventare consapevole e puoi scegliere. Attraverso l’alimentazione puoi compiere il tuo primo passo verso la cura di te stessa e verso il tuo benessere. E puoi indirettamente compiere un passo verso un mondo che sia più salubre ed etico; in una sola parola: più naturale.

 

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